venerdì 12 febbraio 2016

Shiatsu e companatico: il sotai

Dove introduco l'altro oggetto di discussione: il misterioso Sotai

Il sotai si è imbarcato su shiatsu-on-board solo di recente. Una serie di conoscenti, colleghi operatori, me ne avevamo parlato in maniera entusiastica, e così alla prima occasione disponibile sono andato a frequentare un corso con il maestro argentino Julio Ortiz Achar. No, non sono andato in Argentina, lui vive a Madrid e no, non sono andato nemmeno a Madrid, si è avvicinato lui: io mi sono limitato a spostarmi verso Trastevere. Un corso de noantri.

Inutile dire che mi si è dischiuso un intero mondo. Il sotai infatti non è, come mi era sembrato in un primo momento di capire, una tecnica ausiliaria allo shiatsu, ma un'arte a sé.
Il punto di partenza è sempre lo stesso, ovvero la consapevolezza che il corpo riflette e condiziona le funzioni vitali, mens sana in corpore sano, potremmo dirla alla nostra maniera. Anche l'approccio al ricevente, se non identico, è quantomeno simile allo stile Zen shiatsu di Masunaga: niente forzature, niente dolore, niente movimenti bruschi, violenti o innaturali.

Da un semplice concetto, quello che il corpo assume una postura che gli permette di sfuggire al dolore provocato da una disfunzione, deriva a cascata tutta una serie di tecniche con le quali l'operatore sfrutta proprio il movimento della fuga, quello più piacevole, per "aggiustare" i problemi. E il tutto senza forzare, come in una ginnastica dolce.
I campi di applicazione sono i più vari, limitati solo dall'esperienza e forse, strano a dirsi, dalla fantasia.

Personalmente, continuo a considerarmi un operatore shiatsu, e di questa disciplina faccio lo strumento principe dei miei trattamenti. Ma sempre di più integro, o alterno, a seconda del problema da affrontare o della persona, o della situazione logistica, con il sotai.
Dove non arrivo con uno, arrivo con l'altro. O magari, con entrambi, arrivo prima. Tutto questo è fantastico.

Il dottor Hashimoto - codificatore del sotai - al lavoro

Nessun commento:

Posta un commento