venerdì 19 febbraio 2016

Siamo seri: che rob'è?

Dove presento lo Shiatsu, il mio, che poi sarebbe l'origine di tutto

Chi mi conosce sa quanto rimanere serio mi risulti tanto più difficile quanto più è serio l'argomento, raggiungendo l'apice qualora personalmente coinvolto nell'affare. Lo shiatsu è una cosa seria, in genere, e lo è soprattutto per me. Quindi?
Quindi mi morderò la lingua, ad ogni battuta forzatamente rimasta inconclusa. Forse avrei dovuto scrivere "mi mordo le dita", ma quelle mi servono per lo shiatsu. Ecco.

Tutto questo perché l'altro giorno mi ha chiamato una mia vecchia amica proponendomi una collaborazione, solo che lei non sa proprio bene di cosa si tratti, anzi diciamo che è attratta dall'idea, e da quello che ha sentito in giro riguardo i benefici, ma in realtà non ne sa assolutamente nulla.
"Hai una brochure?" mi fa
"Sì, ma in Inglese: è quella che distribuisco d'estate, sui moli, in Grecia"
"Va bene lo stesso, almeno comincio a farmi un'idea e spargo la voce tra le mie clienti"
E io gliela mando, ma nel farlo la leggo e mi accorgo che non spiega un granché. Allora provo a cercare in rete qualcosa di pratico, qualcosa che possa far capire a un perfetto estraneo di cosa mi sto occupando veramente negli ultimi anni. E scopro che la maggior parte dei testi sono come la mia brochure: non spiegano un granché.

Stai a vedere che tocca lo spieghi io, magari coi disegnini? Ci provo, per la mia amica. E proverò a essere serio. Diodammilafòrza.

La storia dello shiatsu la si può trovare ovunque, e la salto a pié pari. Olé.
Olé una sega, perché una informazione importante va data: esistono più stili di shiatsu. Fermo restando la validità di tutti, a patto che il rispettivo operatore sia esperto e dotato di cervello, il mio è il più figo. Giudizio soggettivo, indimostrabile, opinabile, sicuramente impreciso ma non per questo necessariamente falso: non è dimostrabile nemmeno il contrario. Del resto lo shiatsu non è scienza. (Lo shiatsu, allo stato attuale delle leggi italiane, non va considerato nemmeno terapia. Quindi non è terapia. E con la legge siamo a posto.)

Il mio si chiama Zen shiatsu, oppure, dal nome del fondatore, stile Masunaga. Che poi è passato del tempo, e ognuno degli allievi del Maestro ha preso una via un pelino diversa, dopodiché sono arrivati gli allievi degli allievi, e poi, dopo svariati passaggi, io... di fatto trovare due operatori Masunaga identici è praticamente impossibile. Anche qui potrei dire che il più figo sono io, ma ho promesso di essere serio e questa davvero non sarebbe sostenibile. Mi limito a pormi tra i più simpatici.

Il funzionamento è apparentemente semplice. Bisogna essere in due: uno fa l'operatore, l'altro il ricevente. Il ricevente riceve il trattamento.
(N.B. lo shiatsu non è un massaggio, per me potete chiamarlo come vi pare, ma alcuni operatori si intristiscono se sentono pronunciare quella parola. Dopo tre anni e mezzo di studi, tale reazione appare quantomeno comprensibile.)
Il ricevente è vestito - così come l'operatore del resto: nessuno è nudo nella stanza - e si stende su un futon. L'operatore gli si mette accanto e comincia a trattarlo, in silenzio, di solito contattando prima la pancia, poi le gambe, il torace, le braccia, la testa. Lo schema non è necessariamente questo, dipende dall'interazione operatore-ricevente e da altre cose che non vi dico perché se no chiamate la neuro, anzi di solito non esistono due trattamenti identici, neanche sulla stessa persona. Di certo c'è che, qualsiasi sia il motivo per cui siete venuti a ricevere shiatsu, il trattamento coinvolgerà tutto il corpo, dalle dita dei piedi alle punte dei capelli. E questo, incredibilmente, ha un senso.
Il trattamento consiste in pressioni - mi scusino i colleghi, so di usare vocaboli banditi - portate con il peso del corpo rilassato e trasmesse dai pollici, dalle dita, dai palmi e, a volte, da gomiti e ginocchia. Niente lividi né dolore. Sto parlando, ricordo, del mio shiatsu.

Svelando il segreto di Pulcinella, le pressioni seguono i meridiani dell'agopuntura, estesi un pelino oltre il percorso tradizionale da tal Sensei Masunaga, e le ragioni per cui si fanno più o meno intense e più o meno rapide a seconda del momento e della zona del corpo sono ricollegate gira che ti rigira a complicati concetti della medicina tradizionale cinese. Di più non dico, c'è sempre la neuro in agguato.

L'effetto immediato è, solitamente, quello di un profondo rilassamento. Questo può far seguito, a volte, a una sensazione di altrettanto forte vitalità. Il corpo prende coscienza, e alcuni riceventi raccontano di aver scoperto di possedere muscoli e tessuti prima a loro sconosciuti. Dimenticati, preciserei io.
Fin qui ho descritto un massaggio, me ne rendo conto. Ma le informazioni le ho già date tutte: meridiani, agopuntura, medicina tradizionale cinese. Yin e yang, aggiungo. Qi.

Ecco che sento le sirene, stanno venendo a prendermi...

Nessun commento:

Posta un commento